Friday, December 23, 2005

Cittadino della coscienza (seconda parte di un...racconto?)
...Già un nuovo sentiero…Ora non scatenate l‘immaginazione, desidero rivelarlo passo passo. Ora non sono piu quella persona un po’ timorosa del futuro. Anzi sono un po’ irritato quando pongo gli occhi su tutto questo che mi ricorda il tempo perduto allora , nel pensare a darmi la misura per chiedermi che sono ho perso tempi preziosi. Mi dicono che lo stesso clima di Roma sia foriero di allontanamenti dal proprio cammino, ma non posso prenderlo a scusa, ero proprio io che avevo bisogno di costruire prima dentro di me una identità forte prima di riscattarmi a me stesso e al mondo esterno. Per me e con i miei piccoli mezzi è stato costoso questo processo, a volte fino all’annichilimento interiore , per scoprire una forma nuova , una farfalla che abbandonasse definitivamente il bruco che ero. E’ necessario dire una cosa, un po’ avulsa dal contesto, avete notato cosa è di maggior piacere per una persona? Parlare di se sicuramente. Ma in questo caso io andrò proprio in questa direzione, un po’ egocentrica, anzi un bel po’, perche con questo processo alle intenzioni di allora e realizzazioni odierne farò il processo anche alle sconfitte e agli ostacoli che hanno reso così difficile il cammino. Allora era molto piu facile adattarsi ad essere una nullità, molto piu comodo, magari trovandosi un cantuccio per un passatempo sconosciuto, un libro mal letto e continuando a non rendersi manifesto al mondo. Una vita da persona relegata a marcire intellettualmente in una cantina, cosa di meglio di una vecchia cantina buia per individuare lo stato dell’animo di quei giorni. Ma per fortuna esisteva una piccola arma , disprezzata dai piu, che permetteva di sganciarsi da questo stato di abbrutimento incipiente. Un libro sì, ma un buon libro letto bene , io lo trovai il mio libro grimaldello. Quello che mi rese ai miei stessi occhi un essere raziocinante e indipendente intellettualmente da chi mi aveva preceduto. Certo che essere salvato da un libretto che a malapena è piu grande del mio palmo aperto è buffo. Non riesco a leggerne il titolo tanto è consunto. In fin dei conti chi penserebbe che una raccolta di cosi pochi fogli abbia un potere così grande? Addirittura quello di salvare la vita di un uomo? Per i bisogni giornalieri dell'uomo, sarebbe dovuta bastare la coscienza umana ordinaria, cioè, metà o un quarto del totale di quella che avrebbe un uomo che si risvegliasse da 7 anni di come, mese in piu mese in meno. Fu così che a 7 anni mi risvegliai dal mio torpore appena alzati gli occhi da quell’oggetto magico il cui autore era fissuto millenni prima. Ma cosa accade all’infelice, particolarmente uno che ha la sfortuna-fortuna mortale di abitare a Roma, la città più teorica e più intenzionale del complesso del globo terracqueo? (ci sono città intenzionali ed involontarie non dimentichiamolo , come New York in cui tutto sembra accadere per caso) Scommetto che a questo punto pensate che io sia a scrivere tutto questo per affettazione? Ma forse dovrete aspettare ancora un bit …..perche le cose potrebbero essere molto diverse…

0 Comments:

Post a Comment

<< Home